Festa di compleanno a Collesano, in provincia di Palermo, per Antonio Vaccarella: nato il 16 agosto del 1921, taglia il traguardo delle centrotré primavere.
Padre del dottore Giacinto Vaccarella, questore in quiescenza, il signor Antonio, ancora lucido e reattivo nella maggior parte delle sue interazioni, ha alle spalle una vita straordinaria e non soltanto lunghissima.
Sin da ragazzo, ha dapprima lavorato in qualità di sarto nella bottega del padre e, successivamente, come piccolo imprenditore dedicandosi al mulino e all’oleificio del suocero Giovannino Ippolito.
Ha partecipato sia da soldato che da caporale maggiore dell’Esercito Italiano al secondo conflitto mondiale, nel corso del quale fu spedito a combattere nell’ex Jugoslavia.
Nel 1943, mentre soggiornava temporaneamente a Roma nella casa di alcuni parenti in occasione di una licenza premio da parte del suo Comando, si adoperò con determinazione e audacia per tutelare una famiglia di ebrei composta da padre, madre e due bambini dalla ferocia xenofoba dello squadrismo nazifascista.
Un gesto certamente non passato inosservato: il direttore dell’Istituto Siciliano di Studi Ebraici Evelyne Aouate, anni addietro volle indirizzare ad Antonio Vaccarella una lettera di compiacimento annoverandolo tra i “Giusti” del mondo.
Nel gennaio del 2023, precisamente nella Giornata Internazionale dedicata alla memoria della Shoah , il 27 del mese, anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha voluto omaggiare e onorare Antonio Vaccarella, nel corso di un’apposita cerimonia organizzata e promossa da Pino Apprendi e riservatagli personalmente.
Durante la manifestazione, all’interno del Giardino dei Giusti, considerato l’altare della memoria, è stata apposta una targa che riporta la scritta: “La Città di Palermo onora Antonio Vaccarella”.
Senza dimenticare il tributo del giornalista e scrittore Leone Zingales nel suo recente libro “L’Inferno nazista”, in cui ad Antonio Vaccarella è dedicato un intero capitolo che descrive, con dovizia di particolari, le dinamiche e soprattutto i comportamenti protettivi da lui messi in atto a beneficio della famiglia di ebrei.
“Mio padre – precisa il figlio Giacinto Vaccarella – ha rivestito inoltre la carica di presidente del Circolo Combattenti e Reduci di Collesano, succedendo a mio nonno Giacinto insignito al valore militare perché distintosi per avere compiuto un atto eroico nel corso del primo conflitto mondiale, come racconta un libro edito da Mondadori”.
“Inoltre – prosegue il dottore Giacinto Vaccarella – un vicolo di Collesano intestato a mio nonno testimonia il riconoscimento della comunità locale e in particolare del primo cittadino pro-tempore”.
“Mio padre – conclude – rappresenta una mosca bianca da tutelare con il massimo delle attenzioni, in un particolare ambito di servitori della Patria nei cui confronti sovente si sacrificava la propria esistenza: i valori e i significati che essa rappresentava ormai sono divenuti sbiaditi e quasi anacronistici per via di una mutazione ideologica e culturale”.